Dal 2 al 9 ottobre all’Opera
Debussy torna dopo venticinque anni
con “Pelléas et Mélisande”
capostipite della lirica del Novecento
GIANLUIGI GELMETTI DIRIGE
L’ORCHESTRA E IL CORO DEL TEATRO
Scene dello scultore Anish Kapoor,
regia di Pierre Audi e luci di Jean Kalman
Ritorna dopo cinque lustri a Roma l’opera spartiacque della lirica del ‘900: Pelléas et Mélisande, il titolo chiave del simbolismo, unico dramma musicale completato da Claude Debussy, va in scena dal 2 al 9 ottobre al Teatro dell’Opera. È Gianluigi Gelmetti a dirigere l’Orchestra per un decennio affidata alle sue mani e il Coro preparato da Andrea Giorgi, nella coproduzione che un anno fa ha inaugurato la stagione al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. L’allestimento porta il timbro originale di tre spiccate personalità delle scene mondiali: il regista franco-libanese Pierre Audi, lo scultore anglo-indiano Anish Kapoor e il parigino Jean Kalman, un creatore di luci caro a maestri come Brook, Carsen e Stein. La visione degli spettatori è catturata da un enorme oggetto di colore rosso che cambia posizion e grazie a una piattaforma girevole durante lo svolgimento della storia, moltiplicando sensualità e magia, e da cui entrano ed escono gli interpreti. Il lavoro di Kapoor – Londra gli tributa in questi giorni con una grande mostra retrospettiva l’omaggio dovuto a uno dei più significativi artisti figurativi contemporanei – è un’attrattiva in più per una rappresentazione-evento: Pelléas et Mélisande è stata vista infatti nel tempio capitolino sette volte in un secolo.
Il dramma lirico in cinque atti e dodici quadri debuttò all’Opéra Comique di Parigi il 30 aprile del 1902: fu una recita segnata dall’aspra contestazione sobillata dal commediografo belga Maurice Maeterlinck, il cui omonimo testo in prosa con qualche taglio Debussy trasformò nel libretto, offeso dal rifiuto di scegliere la sua ex compagna come soprano protagonista. Non andò poi molto meglio il 28 marzo del 1909 nella prima esibizione romana al Teatro Costanzi, ricordata per gli schiamazzi continui e i fischi finali. Ma altrove Pelléas et Mélisande era già diventato un titolo acclamato, vincendo l’opposizione dei più fanatici wagneriani.
Patrick Kinmonth cura i costumi. Didier Kerstens collabora alla regia, Agostino Angelini al disegno delle luci. Voci di rango del panorama italiano e internazionale, tra le quali svettano nei tre ruoli principali Monica Bacelli e Nathalie Manfrino, Massimiliano Gagliardo e Jean-Françoise Lapointe, Enzo Capuano e Jean-Philippe Lafont. Sette le recite, in lingua originale con sovratitoli. La “prima” venerdì 2 ottobre alle 20.30 (abbonati turno A), sabato 3 alle 18 (turno D), domenica 4 alle 17 (turno E), martedì 6 (turno B), mercoledì 7 (fuori abbonamento), giovedì 8 (turno C) e venerdì 9 (fuori abbonamento) sempre alle 20.30.
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