venerdì 25 settembre 2009

Chatterton, R. Leoncavallo (S. Frontalini, Bongiovanni, 2008)

Titolo Chatterton
Compositore Ruggiero Leoncavallo
Direttore Silvano Frontalini
Etichetta Bongiovanni
Prezzo € 36,90

Chatterton è senza ombra di dubbio un'opera che va ascoltata. Perché? Il motivo principale: è la prima composta da Leoncavallo, sebbene varie vicissitudini l'abbiano messa in ombra per circa 20 anni. E così ci siamo avvicinati all'ascolto di questo prodotto, interessati a diversi aspetti. Un direttore che non è il solito direttore. Lo stesso dicasi per gli interpreti e l'etichetta. Un prodotto fuori dalle solite cose, insomma.

Qualche considerazione sull'opera in generale, innanzi tutto.
Abbiamo detto che è la prima di Leoncavallo. E si sente, c'è da ammetterlo. Anche in questa Opera, come in tante altre occasioni il compositore è anche autore del libretto e dobbiamo ammettere che forse non è proprio il suo forte. Manca qualcosa, e si nota subito. Manca la capacità di rendere poetico qualcosa che magari in prosa funziona bene. E ce ne rendiamo conto nelle melodie, che non riescono a seguire con armonia l'andare del testo. Sembra tutto un po' slegato, come se musica e parole andassero avanti con tempi diversi. Ben diverso il discorso sull'orchestrazione generale, sempre di altissimo livello, con i momenti migliori risevati ai duetti laddove Leoncavallo lascia andare il suo talento e quella vena melodica che lo contraddistingue nei lavori migliori.
La storia è quella che soffre maggiormente. Sembra tutto troppo affrettato. Siamo già dentro il dramma ma quasi non lo viviamo, eppure il testo originale, di Alfred de Vigny è famoso per la sua carica emotiva, per la forte caratterizzazione dei personaggi. Qui manca un po' di tutto questo e la storia è semplicemente raccontata, senza picchi di alta emotività, senza avvolgere l'ascoltatore. Fuori luogo abbiamo trovato la presenza di Henry, il bambino. Poco interessante nello svolgimento della trama, e difficile da rendere (infatti il soprano Enrica Bassano non ha certo brillato con la sua interpretazione).
Sulla qualità, comunque sufficiente nel suo complesso, dobbiamo dire che i tre atti sono molto ben livellati e alla fine questo aiuta ad andare avanti. Un ascolto che non travolge, ma neanche annoia. Si poteva fare di meglio, certo. Ma ricordiamo sempre che è l'opera d'esordio.

Interpreti. Dobbiamo dire che tutti si difendono abbastanza bene e forse aiuta la registrazione in studio. Della Bassano abbiamo già accennato (e specifichiamo che è bravissima, ma solo penalizzata da un ruolo che forse in quest'opera è inserito un po' forzatamente). Buona la prova di Maurizio Zanchetti e Fabrizio Neri, nei ruoli di Giorgio e Lord Klifford, e di Tiziana Scaciga Della Silva nel ruolo di Jenny, mentre nota negativa per Renato Zuin, tenore nei panni del protagonista. Ci è sembrato in difficoltà nell'interpretazione. Tanta voce, certo, ma sempre mal dosata, con poche sfumature e sbalzi improvvisi laddove ci attendevamo curve di crescita più controllate. Da risentire in altre prove, ma bocciato in questa interpretazione, decisamente.

NOn perfette alcune scelte di gestione del volume, con alcune voci che a volte saltano sulle altre e questo in studio si poteva di certo gestire meglio. Non eccelsa la lettura della lettera da parte di Chatterton (ma leggeva Zuin? non si capiva, sembrava una voce elettronica). Il momento più basso di tutta l'opera, forse non per colpa di Leoncavallo, ma del lavoro di postproduzione, senza dubbio.

Libretto. Pochissime informazioni. Un po' di storia del compositore e dell'opera e il testo in due lingue (ma a noi questo poco interessa, dopotutto la versione italiana c'era). Difficile compredere come mai i personaggi che troviamo sul Dizionario dell'opera non coincidano con i nomi del libretto di questa versione. Scelta del compositore? Sì, ma quando? Una di tante versioni? Perché questa scelta? Rimaniamo con decine di dubbi, che nessuno scioglie.

Commento finale.
Opera non eccelsa. Ma ci può stare.
Interpreti non tutti in formissima, ma nel complesso su livelli di sufficienza.
Libretto scarno.
Sembra strano, ma nel complesso non bocciamo del tutto questo prodotto.
Poi pensiamo al prezzo. Quasi 40 euro. E allora qualcosa non torna. In effetti se proprio vogliamo trovare un punto debole è su questo che dobbiamo riflettere. Ottimo il lavoro complessivo del direttore che, abbiamo scoperto in seguito, è molto attento alla riscoperta di opere cadute nell'oblio. Detto questo, e vista la situazione "fondi" italiana, non ci si poteva aspettare un prodotto di prima classe. Le risorse sono state spese bene e così abbiamo potuto ascoltare un'opera che altrimenti sarebbe rimasta persa nel tempo. Un grazie quindi al Maestro Frontalini. Per il futuro chiediamo un piccolo sforzo all'editore, all'etichetta discografica. Il prezzo è troppo spesso l'ago della bilancia. Immaginiamo che molti avranno deciso di non comprare quest'opera proprio perché troppo esosa. Magari con qualcosa di meno il servizio all'Opera sarebbe stato completo. Non è stato così. Rimettendo mano al voto complessivo, diamo una buona sufficienza al prodotto, visto che grazie alla gentilezza del Maestro abbiamo sondato le difficoltà di una tale realizzazione. Alla fine, come ci è stato fatto notare, abbiamo potuto ascoltare il Chatterton. Prima dell'impegno di Silvano Frontalini non sarebbe stato possibile. Quindi, grazie Maestro.

Voto: 6,5

2 commenti:

Unknown ha detto...

sono il direttore di Chatterton.Certo ci si aspetta sempre consensi dopo un lavoro lungo ed impegnativo. Ma rispetto sempre le opinioni di altri colleghi, ma vorrei far presente quanto segue: purtroppo la cultura oggi è sottomessa alla economia, si vorrebbe fare il meglio possibile ma il danaro messo a disposizione per la realizzazione di una opera lirica è sempre poco, ed allora ci si deve accontentare di come si riesce a portare sino alla fine una incisione con i costi possibili, altrimenti la soluzione sarebbe non fare nulla ed andare al mare.
Una casa discografica come la DG o Sony o Decca per una opera in prima ripresa mondiale non spende meno di 60.000.000 di vecchie lire, io per questa ne ho avute a disposizione solo 10 milioni.
Che fare buttare via tutto il lavoro svolto od accontentarsi, consapevoli di aver comunque prodotto una registrazione che non esisteva? Certo fare una Traviata od Aida con questa filosofia non avrebbe senso, ma per una riesumazione forse si.
P.S. LA voce della lettera è quella di R.Zuin (troppo maltrattao a mio avviso, se consideriamo il colore della sua voce che timbricamente si avvicina al migliore Di Stefano, è stato malmenato, poverino!!!).
Saluti cordiali senza remore polemiche.
M° Silvano Frontalini

Andrea Franco ha detto...

Gentile Maestro,
in internet non è facile sapere se veramente con chi si sta parlando e mi auguro che sia veramente lei a scrivere e non qualcuno che ha voglia di scherzare.
Dopotutto quello che dice mi fa credere che io veramente stia scrivendo al Maestro Frontalini.

IO sono un amante dell'opera, non certo un tecnico. E in base alla passione esprimo i miei giudizi.

Capisco quello che dice a apprezzo la volontà di proporre opere prima mai registrate. Come ho detto, non boccio completamente il cofanetto, proprio perché mi auguro che iniziative del genere continuino a essere realizzate. Il dubbio maggiore, che in qualche modo ha influito su tutto il commento, è il prezzo. 37 euro è una cifra molto alta e benché siano sempre ben spese per l'opera, un ascoltatore si aspetta magari qualcosa di più, anche solo magari nei dettagli, come la cura dell'inserto, per esempio.

Se lei volesse scrivermi al mio indirizzo mail andreafranco@inwind.it potrei proporle una intervista in cui avrà la possibilità di spiegarci alcune cose, come tra l'altro i problemi legati alla realizzazione di un cofanetto come quello di Chatterton.

In rispetto alla sua gentilezza cancellerò quel termine che ho usato per la lettura della lettera da parte di Zuin. Rimane la non buona impressione, ma indubbiamente sono stato troppo brusco nei confronti di professionisti che fanno del loro meglio per donare a tutti noi il piacere di ascoltare Opera.

a presto
Andrea