domenica 27 settembre 2009

Intervista al M° Silvano Frontalini

Pochi giorni fa abbiamo ascoltato il Chatterton di Leoncavallo, diretto dal M° Silvano Frontalini. Dalla recensione pubblicata sulle pagine di Teatro Lirico Turandot il Maestro si è messo in contatto con noi e ne abbiamo approfittato per farci spiegare alcuni aspetti del suo lavoro, dedicato principalmente alla riscoperta di opere da tempo dimenticate dalla produzione di massa.

Ecco a voi la bellissima intervista che il Maetro ci ha concesso.
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Grazie, Maestro, per la sua disponibilità. Siamo giunti a questa intervista attraverso una recensione del Chatterton di Leoncavallo che lei giustamente si è sentito di "ammoridire". Prima delle domande, vorrei fare una precisazione. Ha avuto modo di farmi notare che l'opera di Leoncavallo è stata realizzata dopo tanti anni di silenzio, di assenza dalle scene e dalla produzione discografica. Questo aspetto è stato trascurato nella recensione e invece meritava un approfondimento maggiore. Noi amanti dell'opera vorremmo che tutte le opere venissero riscoperte e offerte all'ascolto di tutti. Qualche anno fa abbiamo riscoperto lo Sly di Wolf-Ferrari, prima grazie a Carreras, poi a Domingo. In questi giorni viene ritrovato un manoscritto perduto del Mercadante, che realizzerà il Maestro Muti. Il suo lavoro con il Chatterton entra in questo filone e proprio per questo le devo un ringraziamento a nome di tutti noi. Chiaro che il prezioso recupero viene prima di tante altre considerazioni e che prima di ogni altro aspetto dovremmo esserle grati per averci permesso di ascoltare quella che a tutti gli effetti è l'opera prima di Ruggiero Leoncavallo.

Veniamo alle domande, ora.

Teatro Lirico Turandot
Nell'inserto del cofanetto abbiamo letto qualche semplice informazione, ma non troppo. Ci racconti lei come è nato questo progetto, il perché della scelta di questa opera, le difficoltà incontrate, magari nel libretto o nella partitura.


M° Silvano Frontalini
La scelta è caduta su Leoncavallo per il mio interesse a riscoprire opere inedite del passato sia sinfoniche che liriche e a una mia proposta all'editore Bongiovanni contenente innumerevoli musiche Lui ha scelto Leoncavallo anche in forza del fatto che ZAZÀ di due anni prima ebbe un discreto risultato di vendite.
Le mie proposte contengono almeno 10-15 brani diversi e l'editore sceglie secondo i suoi criteri.

Nella partitura nessun problema incontrato essendo stata prelevata al conservatorio di BO edita a stampa da TEDESCHI.
ALCUNI PROBLEMI DI COPISTERIA (fatta scrivere tutta a mano dal copista) che inevitabilmente contiene degli errori di scrittura che poi devonsi individuare durante le prove mettendo a dura prova il direttore che la esegue per la prima volta. Ma ciò è una problematica valida in tutte le edizioni di prima esecuzione.

TLT
Parallelamente a questo lavoro discografico il Chatterton è stato anche portato in scena?

M° SF
Purtroppo no. L'ho proposto a varie enti ma nessuno vuole spendere in nuove produzioni se la proposta viene fatta in modo disinteressato se invece fosse fatta da Istituzioni consuete che sono specialiste per elargire proventi quà e là , allora sarebbe molto più facile.
Ma io non appartengo a questo GIRO. Tuttavia sto lavorando per riproporla a fine 2010 in forma di concerto in Polonia, Belgio e Italia.
In forma scenica è possibile se qualche Ente o sponsor mi aiutasse.

TLT
Ci parli degli interpreti. Come è avvenuta la selezione? Partecipare a un progetto come questo potrebbe essere una grande occasione, o sbaglio?

M° SF
Infatti i solisti, proprio in forza della occasione di mettersi in mostra in una produzione discografica di un grande compositore, sono venuti tutti gratis senza nulla percepire (è stato loro rimborsato dall'editore, il costo dei viaggi e soggiorno completo per i giorni necessari) e ciò è molto produttivo perchè chi lavora gratis vuol dire che è interessato alla musica in quanto tale e lavorare ove ognuno si immedesima nel suo ruolo non per danaro ma per interesse culturale è molto meglio di quando si lavora sopratutto per il danaro. Infatti sentiti alcuni solisti appartenenti ad agenzie che operano nei Enti Lirici, hanno avuto il diniego di partecipare malgrado l'interesse positivo del cantante.
Da ciò una ricerca obbligata verso un settore di solisti che contiene ottime voci sconosciute alle agenzie, ma valide musicalmente, quasi una operazione di Talent Scaut verso ogni solista.

TLT
Chatterton è la prima opera di Leoncavallo, scritta quando era giovanissimo. La poca maturità del compositore a tratti si avverte. Lei ha comuqnue recuperato un pezzo importante dell'opera italiana. Come si è posto davanti alla partitura? Ha fatto una versione fedele, (approfittando del fatto che non ci fossero altre interpretazioni a mediare) oppure ha lasciato lo stesso una certa libertà di interpretazione, a se stesso così come agli interpreti?

M° SF
Mi sono abituato a interpretare opere e musiche mai eseguite oggi, la mia produzione discografica con oltre 80 cd è al 80% in prima ripresa mondiale, e ciò è una grande soddisfazione perchè i tempi, la interpretazione, ecc. viene data unicamente da una attenta lettura della partitura che contiene al suo interno la risposta ad ogni problema interprativo, basta saperla leggere bene ed tutto è chiaro.
La mia ambizione, inattuale, e che porterò con me nella tomba, sarebbe quella di registrare anche delle musiche (sia sinfoniche che operistiche) del repertorio comune abituale al solo scopo di rivoluzionare tante consuetudini imperanti nella prassi esecutiva odierna che sono nettamente in contrasto con l'essenza intima di tali musiche che vorrebbero essere realizzate in un certo modo, ma nessuno ha il coraggio di scostarsi dalla tradizione dei più.
Rammento il mio maestro S. CELIBIDACHE quando nel 1978 mi diceva "un direttore deve avere il coraggio anche di modificare la partitura se il tipo di scrittura compositiva lo impone, perchè anche il compositore è un uomo e può sbagliare, per routine, per stanchezza, per fretta ecc.ecc. è sempre la musica che decide come va eseguita e non le abitudini di altri direttori..."

TLT
Quanto tempo ha lavorato a questo progetto?

M° SF
Circa un anno tra reperimento partitura, copisteria, registrazione dell'orchestra, del coro dei solisti, montaggio, missaggio, editing.

TLT
Ci racconti qualcosa dei progetti futuri. Ci saranno altre novità? Qualche altra opera da recuperare?

M° SF
Vorrei recuperare tante altre opere anche già pronte nel cassetto (es. Maruzza di P. Floridia, che fu antagonista di Puccini come successore di Verdi presso la Ricordi) e altre ancora, ma il mercato è in netta contrazione ed il mio solito editore non intende più procedere (almeno per ora) anche perché il mercato dei CD si è notevolmente ridotto dopo la entrata dei DVD. E un editore guarda prima al lato economico.

Io ho fatto tanti tentativi di proporre la mia professionalità per nuove registrazioni a molti altri editori discografici specificando la economicità della operazione (avendo costi bassissimi perché a me interessa fare sopratutto) ma nessuno ha risposto neanche per una fase di trattavia inziale, silenzio assoluto.

Ogni CD nuovo che ho prodotto è come un figlio per me nato in quel momento, e vorrei essere tanto prolifico ma le condizioni economiche degli editori non lo permettono. Né lo stato agevola tali iniziative incentivando le produzioni rare, i recuperi storici,e cc.ecc. Si direbbe che a nessuno interessa nulla di tutto ciò. A volte penso che solo io e voi, come appassionati, e qualche altro, viviamo in un modo virtuale, ma come entriamo in quello reale sono batoste.

TLT
Lasciamo da parte per un momento il lavoro sul Chatterton. Ci parli di lei, Maestro.

M° SF
Io sono solito dire che non è l'interessato che deve parlare di se (sono il migliore, il più competente ecc. ecc.) ma gli altri devono parlare di me se lo riterranno utile e valido. Solo così si conquista un prestigio non effimero. Io spesso agli amici dico di me stesso: "sono un mediocre direttore" perchè consapevole dei traguardi da raggiungere e consapevole del valore dei grandi come Celibidache, Walter, Solti, ecc. Ma subito aggiungo: "però in giro ne ho visti tanti anche negli Enti lirici, di molto peggio di me" (D. Rubboli in una sua recensione affermava dopo la incisione di Chatterton "un direttore poco conosciuto, ma a cui tanti direttori dei ns. teatri lirici non sono degni neanche di girargli le pagine" Sic!
Tuttavia credo che la domanda stia per illustrazione delle cose fatte più che esprimere giudizi di merito.
Sarebbe molto lungo illustrare la mia attività giunto a 60 anni, tuttavia sintetizzo:
Studi musicali con 4 diplomi conseguiti e la cosa di cui vado più fiero, essere stato allievo di S. Celibidache a fine anni 70 e avere avuto da Lui forti incoraggiamenti e apprezzamenti per il "talento italiano innato" a suo dire.
Lo studio della direzione iniziato in conservatorio negli anni '70 era talmente mal fatto che potevamo dirigere solo 5 minuti ogni 2 settimane, il resto tutto teoria. Tant'è che allora feci questo ragionamento, dopo aver constatato che la direzione si apprende quasi solo con la pratica. Mi iscrivo a qualche concorso di direzione (pur essendone, allora, ancora impreparato) e nella prova di selezione ho una orchestra per provare con almeno 30 minuti ossia l'equivalente di 12 settimane di conservatorio ossia di tre mesi. Vi andai (Aidem, Besancon, Ravello, ecc.) consapevole di essere eliminato subito (e così fu) ma almeno avevo lavorato con l'orchestra in modo congruo. Poi iniziai a gestirmi da solo senza entrare nei teatri italiani, la cui porta è chiusa se non si è ben presentati da qualcuno, e mi misi a organizzare tournèe di orchestre dell'est in Italia con lo scopo primario di apprendere la direzione d'orchestra essendo io il manager e direttore.
Un po' come ai vecchi tempi ottocenteschi in cui il musicista era anche manager di se stesso (Mozart, Bottesini, ecc. ecc.). E da allora ho iniziato una ascesa professionale che mi ha dato tante gratificazioni, consapevole che dirigere un Otello alla Scala o in provincia in una piccola cittadina, come differenza vi era solo il lato economico (enorme nella prima, quasi nullo nella seconda) ma in quanto a impegno musicale è il medesimo.
Nel 1983 iniziai la mia collaborazione con l'editore Bongiovanni con il primo LP (sinfonie da opere di G. Spontini) e da allora ho proseguito con l'incisione di oltre 90 CD quasi tutti in prima ripresa mondiale. Ed essere stato il primo direttore su varie composizioni di tanti autori (Busoni, Bellini, Mercadante, Cimarosa, Bottesini, Smareglia, Floridia, Leoncavallo, Ponchielli e per ultimo Catalani di cui proprio in questi giorni è uscita la biografia di P. Petronio in cui cita testualmente: "un particolare ringraziamento va al M° S. Frontalini; è difficile dire quanto debba la cultura musicale italiana a questo maestro, che con le sue preziose registrazioni ha realizzato una autentica riscoperta di tanta parte della musica italiana sinfonica ed operistica dell'800, caduta nell'oblio più assoluto, riscoprendo così anche molte pagine sinfoniche inedite di Catalani [...]. Trieste luglio 2009). Tutto ciò mi ha dato grande soddisfazione, maggiore di un elevato cachet che avrei potuto ottenere nelle istituzioni ufficiali.

Tuttavia siamo in un periodo di crisi della Cultura e in questo ultimo periodo il lavoro è diminuito tantissimo e sto progettando, a mo' di ripresa, di produrre alcune opere rare di Ponchielli e Leoncavallo, nell'ambito dei finanziamenti Europei per la Cultura, ma anche qui se non si è protetti le speranze sono poche.

Ora se mi permette vorrei io fare una domanda a Lei:
Banche, sponsor privati, Fondazioni di ogni genere, si interessano per restaurare opere d'arte, siti archeologici, ecc. perchè non vi fate promotori di inserire in tale settore non solo i monumenti architettonici ma anche quelli musicali/culturali ?
Che differenza fa una chiesa da restaurare o una opera lirica di (ne cito uno a caso) E. Muzio (unico allievo di G. Verdi) che nessuno conosce? Neanche io!! E se Verdi lo ha scelto come unico allievo un motivio di validità vi sarà pure.
Ottenere una sponsorizzazione che ci permetta di proseguire in questa riscoperta di opere del passato, i cui costi se prodotta in forma privatistica (come ho sempre fatto) sono di 7,8 volte inferiori a costi di mercato di una casa discografica istituzionale.

La Sua rivista potrebbe farsi promotorice della iniziativa, (con il mio massimo ausilio di consulenza e collaborazione) bandendo un concorso per i ruoli dell'opera, ecc.ecc. tempo 12-14 mesi ed potrebbe uscire l'opera registrata in CD.Magari riportante nel libretto tutti i nomi di chi ha contribuito a tale riscoperta e credo che non pochi siano gli amanti della lirica, potenzialmente interessati a legare il loro nome a si importante valorizzazione musicale.
E' una sfida!!!!!! (Rispondiamo qui, brevemente: ci pensiamo, le sfide ci piacciono ed è probabile che questa verrà accettata!)


TLT
Il suo compositore preferito? E l'opera?

M° SF
È difficile dire, quasi tutti hanno delle caratteristiche affascinanti, mentre posso dire l'opera che preferisco, Otello di Verdi ed in subordine La Bohème, sa perchè? Quando le dirigo mi vengono (SEMPRE) in certi passaggi i brividi e la pelle d'oca, cosa che non succede o molto raramente con altri titoli.

TLT
Per chiudere, torniamo al Chatterton. Metta in evidenza i punti di forza di questa produzione. Noi la ascolteremo ancora, perché ha un valore che va al di là della singola produzione, ma vogliamo che lei provi a spiegare ad altri ascoltatori cosa troveranno avvicinandosi alla sua realizzazione.

M° SF
I PUNTI DI FORZA SONO la linearietà della composizione, che assume comportamenti ora idilliaci ora drammatici, ora tragici come nella migliore tradizione lirica italiana. Con una scrittura compositiva "classica" ma orientata verso stilemi che poi saranno tipici di Leoncavallo, avendo in seno i germi già per Pagliacci.
La orchestrazione , splendidamente realizzata, e la linea melodica "italiana" che nulla ha da invidiare ad altre opere più blasonate. Si noti l'aria del tenore " Addio tranquillo asil" che basterebbe verificare gli anni di scrittura rispetto a "ADDIO FIORITO ASIL" della Butterfly per dedurre chi è l'ispirato ed l'ispiratore tra Leoncavallo e Puccini. "Tu sola a me rimani" del tenore per individuare tutti i germi del verismo successivo.

TLT
Non ci rimane che ringraziarla ancora una volta per il tempo che ci ha dedicato. Ammiriamo il suo impegno nella riscoperta di opere fuori catalogo e da amanti dell'opera faremo di tutto per spalleggiare iniziative di questo tipo, favorendo, laddove possibile, la migliore visibilità possibile.

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